domenica 3 aprile 2011

OTTAVA STAZIONE

 

PIANGETE PRIMA
SU VOI STESSE

Non guardare ciò che appare
ma gli eventi traforate
finché non sgorghi la luce

Le donne, soprattutto quando mamme, sono inclini alla compassione, pronte al pianto, attente ai dolori degli altri, anche degli sconosciuti, sentiti come figli. Il passaggio del corteo del condannato le smuove, le commuove, le sommuove con una serie di sentimenti che si localizzano nelle viscere e subito montano in lacrime. Gesù sembra essere duro con loro ed i loro lamenti rituali, non accetta l'obolo delle lacrime versate su di lui mentre cose più dure attendono i loro figli: "Piangete su voi stesse!".

Le mamme della mia parrocchia accompagnano in auto i figli a scuola e poi si fermano a crocchi parlando del più e del meno. Sembrano confidenze innocenti e assembramenti di nessun valore, eppure sono capaci di far cadere il governo! Tagliano e cuciono sul piazzale della scuola e sono capaci di far scoppiare uno scandalo, di far dimettere un insegnante, di denunciare una maestra o denigrare una catechista quando è in gioco il bene dei figli o quello che esse indicano come bene. Quando le incrocio nei paraggi della scuola penso con timore che stiano preparando una sommossa.

Nei giorni più sereni si discute sul regalo da fare alla maestra a fine anno scolastico e sono capaci di discutere per ore come se si trattasse del modo migliore di organizzare gli aiuti ai sopravvissuti del maremoto del sud est asiatico, ma molte volte hanno le facce degli estremisti di un tempo a piazza San Babila. Le mamme, di solito, combattono per i loro figli, ma in modo sbagliato ed anche davanti ai Carabinieri che sono venuti a perquisire la casa perché il loro bambino è uno che spaccia, sono capaci di tesserne le lodi come si trattasse di San Luigi Gonzaga. E, a modo loro, ne sono certe.

Il prete è condannato a sapere troppe cose e non tutte in confessione. Egli solo sa che la nave sta affondando mentre tutti ballano e il cuoco di bordo comunica il menu del giorno dopo. Il prete sa cosa c'è dietro un matrimonio sfavillante, la foto ricordo di una festa, i convenevoli tra nuora e suocera, le fusa di un adolescente ai piedi di un papà con la pipa per ottenere un motorino nuovo, lo sguardo di bravo bambino che ieri ha stuprato una compagna.

Il prete vive sempre "oltre" il presente, perché il dolore per quanto sta per essere annunciato, lui lo porta dentro già da mesi, perché le cattive notizie passano prima sul suo tavolo e nel suo cuore e poi sono affidate alle telescriventi e al tam tam delle signore in salotto. Il prete invecchia anzi tempo perché i suoi giorni sono un condensato di vite, un precipitato di tragedie, una continua sedimentazione di storie al cui confronto le telenovelas televisive sono fiabe per bambini. A volte la gente si chiede perché il parroco sembra distratto, assente: ha visto qualcosa e lo sta elaborando con i suoi dati precedenti per fare una attendibile previsione per i prossimi mesi.

"Come sta il nostro parroco? Di che cosa soffre? Come possiamo aiutarlo? Guarda tu come è invecchiato!..." bisbigliano le mamme che fanno capannello all'uscita della scuola. Non sanno, o non vogliono sapere che il figlio è tossicodipendente, che la loro bambina ciatta con uomini sposati ed esce la sera, di nascosto, dopo il "bacino della buonanotte", che l'oro rubato in casa l'altro giorno è stato venduto dal figlio... È per questo che quando le sento fare lamenti su di me e la mia incerta salute mi verrebbe di gridare . Ma subito dopo mi nasce nel cuore compassione per loro, per me, per tutti, naufraghi e salvati.
                                                                                          + A.A.

"piangete su di voi e sui vostri figli! "

Aveva ragione Bakunin, non c'è arma più temibile del senso del ridicolo. Soprattutto per quanto attiene le religioni. E le "pie donne" di questo video, col parroco, sorpassano ampiamente la soglia del risibile.




 

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