lunedì 16 maggio 2011

17 MAGGIO
SAN PASQUALE BAYLON


Ufficio delle letture
INNO

Di Francesco noi figli in letizia
san Pasquale col canto esaltiamo,
ricordando il suo amore fervente
al mistero dell'Eucaristia.

Mentre il gregge tra i pascoli guida
egli al pane degli angeli anela,
ora in cielo il profondo mistero
già svelato contempla in eterno.

Accostandosi al sacro banchetto
per ricevere il Corpo di Cristo,
il suo volto palesa la fiamma
che gli brucia impetuosa nel cuore.

Agli increduli attesta che Cristo
è presente nel pane e nel vino:
la sua fede è sì viva e sicura
ch'egli è pronto a versare il suo sangue.

Per i meriti di san Pasquale
rendi puro, Gesù, il nostro cuore,
affinché siamo degni per sempre
di nutrirci del pane celeste.

Ciò attendiamo dal Padre e dal Figlio,
dallo Spirito Consolatore:
Trinità, la tua lode si elevi
e s'espanda per tutto il creato. Amen.

SECONDA LETTURA Dagli «Scritti» di san Pasquale Baylon (Ed. I. Sala, Toledo 1811, pp. 78ss., 85ss.)
Bisogna cercare Dio sopra ogni altra cosa
Poiché Dio desidera ardentemente donarci cose buone, abbi la certezza che egli ti darà tutto quello che tu chiedi. Non chiedere comunque nulla prima che Dio non ti abbia mosso a chiedere, in quanto egli è più disposto ad esaudire la tua richiesta che tu a chiedere; egli sempre aspetta che noi chiediamo. Per cui a chiedere ti spinga più la volontà di Dio che vuole donarti, anziché la necessità di chiedere: le preghiere quindi devono essere sempre fatte in vista dei meriti di nostro Signore Gesù Cristo. Esercita quindi la tua anima in continue ed intense azioni, desiderando quello che Dio desidera, rimuovendo dalla tua volontà tutto ciò che di bene o guadagno potrebbe a te venire da quella richiesta. Anzi questo chiedi sommamente: che Dio sia cercato sopra ogni altra cosa. È infatti cosa degna che prima e soprattutto si cerchi Dio, anche perché la divina Volontà vuole che riceviamo ciò che chiediamo per divenire più idonei a servirlo ed amarlo più perfettamente. Tutte le tue preghiere siano fatte con questa disposizione, e quando chiedi questo, chiedilo per amore e con amore, istantemente e importunamente. Separa il tuo cuore dalle cose di questo mondo; e ricordati che in questo ,| mondo niente altro esiste se non tu e Dio solo. Non allontanare, neppure per breve tempo, il tuo cuore da Dio; i tuoi pensieri siano semplici e umili; sempre sollecita la tua attenzione su te stesso, ed il tuo amor di Dio sopra tutte le cose come profumo che si spande. Rendere grazie a Dio non è altro che un atto interno dell'anima per il quale uno riceve un bene celeste riconoscendo Dio immenso e Signore dell'universo, dal quale viene ogni bene; e gode per tutta la gloria che ne viene a Dio, in quanto è stato reso degno di tale grazia, per cui è pronto ad amare Dio sempre più e a servire il Datore di ogni bene. Quando ricevi qualche dono da Dio offrigli quello che sei con gioia e letizia, umiliando te stesso e disprezzandoti, rinunciando alla tua volontà in modo da poterti dedicare interamente al suo servizio. Rendi molte, anzi infinite grazie, rallegrandoti della potenza e della bontà del Signore, che ti elargisce doni e benefici, per i quali ora gli rendi grazie. E se vuoi che il tuo rendimento di grazie sia accetto a Dio, prima di farlo, umilia, rinnega e disprezza te stesso, riconoscendo la tua povertà e miseria, sì da comprendere che tutto quello che hai, lo hai ricevuto dalla munificenza di Dio, godendo e rallegrandoti nel vederti arricchito di grazia e di doni, e poco considerando il bene o l'utilità che ne potrebbe derivare, affinché tu possa meglio servire Dio.

RESPONSORIO Mt 11,25-26
Ti benedico, o Padre, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti
* e le hai rivelate ai piccoli (T. P. alleluia).
Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te
e le hai rivelate ai piccoli (T. P. alleluia).

ORAZIONE O Dio, che hai ispirato a san Pasquale un profondo amore verso il mistero eucaristico, concedi anche a noi di saper attingere dal divino banchetto la stessa ricchezza spirituale. Per il nostro Signore.

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