domenica 27 maggio 2012

pentecoste

L'amore di Dio, riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo è l'opposto dell'amore di questo mondo (S.Agostino)

pubblicata da Enzo Gallo il giorno sabato 11 giugno 2011 alle ore 11.20


Dicendo poi: Io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro Paraclito, il Signore ci fa capire che egli stesso è Paraclito. Paraclito corrisponde al latino avvocato; e Giovanni dice di Cristo: Abbiamo, come avvocato presso il Padre, Gesù Cristo giusto (1 Gv. 2, 16). In questo senso dice che il mondo non può ricevere lo Spirito Santo, così come sta scritto: Il desiderio della carne è inimicizia contro di Dio: esso infatti non si assoggetta alla legge di Dio né lo potrebbe (Rm 8, 7). Come a dire che l'ingiustizia non può essere giusta. Per mondo qui si intende coloro che amano il mondo di un amore che non proviene dal Padre. E perciò l'amore di Dio, riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato donato, è l'opposto dell'amore di questo mondo, che ci sforziamo di ridurre e di estinguere in noi. 

Il mondo – quindi - non lo può ricevere perché non lo vede né conosce. L'amore mondano, infatti, non possiede occhi spirituali, senza dei quali non è possibile vedere lo Spirito Santo, che è invisibile agli occhi della carne. Ma voi - dice il Signore -  lo conoscerete perché rimarrà tra voi e sarà in voi. Sarà in loro per rimanervi, non rimarrà per esservi; poiché per rimanere in un luogo, prima bisogna esserci. E affinché non credessero che l'espressione: rimarrà presso di voi, volesse significare una permanenza simile a quella di un ospite in una casa, spiegò il senso delle parole: rimarrà presso di voi, aggiungendo: e sarà in voi

Lo si potrà dunque vedere in modo invisibile, e non potremmo conoscerlo se non fosse in noi. E' così che noi vediamo in noi la nostra coscienza; noi possiamo vedere la faccia di un altro, ma non possiamo vedere la nostra; mentre possiamo vedere la nostra coscienza e non possiamo vedere quella di un altro. La coscienza, però, non esiste fuori di noi, mentre lo Spirito Santo può esistere anche senza di noi; e che sia anche in noi, è un dono. E se non è in noi, non possiamo vederlo e conoscerlo così come deve essere veduto e conosciuto. Il Signore, dopo aver promesso lo Spirito Santo, affinché non si pensasse che lo Spirito Santo avrebbe preso il suo posto, e che egli non sarebbe stato più con loro, subito aggiunse: Non vi lascerò orfani; ritornerò a voi (Gv 14, 18). [Orfani è lo stesso che pupilli. Orfano è un termine greco che corrisponde al latino pupillo. Infatti, dove nel salmo si dice: Tu sarai l'appoggio del pupillo  (Sal 9, 14), nel testo greco al posto di pupillo c'è orfano.] Non contento quindi di averci fatto figli adottivi del Padre e di aver voluto che noi avessimo, per grazia, il medesimo Padre che è suo per natura, il Figlio di Dio ci dimostra anch'egli in un certo senso affetto paterno, dicendo: Non vi lascerò orfani; ritornerò a voi. [ E' per lo stesso motivo che ci chiama anche figli dello sposo, quando dice: Verranno giorni in cui sarà tolto lo sposo, e allora i figli dello sposo digiuneranno (Mt 9, 15). Ora, chi è questo sposo, se non Cristo Signore?].

VIGILIA DI PENTECOSTE
Gv. 14,15-21
S.AGOSTINO
Tractatus 74  in Joannem, sub finem, et 75
Breviario Romano, Mattutino, Letture del III Notturno

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