domenica 2 settembre 2012

Chiara Corbella

“Io, Chiara e il nostro amore speciale”

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Chiara Corbella
Chiara Corbella

Radio Vaticana intervista Enrico Petrillo, il marito di Chiara Corbella, morta dopo aver rinviato le cure anti-tumore per far nascere sano il figlio

mauro piantaroma


La sua storia sta facendo il giro del mondo. Chiara Corbella, una bella ragazza romana di 28 anni, è morta il 13 giugno scorso. E’ morta dopo aver rinviato le cure per un tumore scoperto al quinto mese di gravidanza. La sua scelta ha consentito al figlio Francesco di venire al mondo sano. La sua, però, non era la prima gravidanza: Maria e Davide erano scomparsi poco dopo il parto essendo nati entrambi con gravi malformazioni.

Prima di morire Chiara aveva scritto in una lettera al figlio Francesco: «Vado in cielo ad occuparmi di Maria e Davide, e tu rimani con il papà. Io da lì prego per voi».

Enrico Petrillo, il marito di Chiara, ha letto quella lettera al funerale della ragazza. Una cerimonia alla quale hanno partecipato più di mille persone.  Enrico nei giorni scorsi ha rilasciato un’intervista a Radio Vaticana.

In un filmato su Youtube, Chiara ha pronunciato questa frase: “Il Signore mette la verità in ognuno di noi; non c’è possibilità di fraintendere”. Alla luce di quanto accaduto (i dolori, le incertezze, le scelte fatte ) qual è, è stato chiesto ad Enrico, la verità che hai scoperto?

«Quella frase – ha risposto il giovane- si riferisce al fatto che il mondo di oggi, secondo noi, ti propone delle scelte sbagliate di fronte all’aborto, di fronte a un bimbo malato, di fronte a un anziano terminale, magari con l’eutanasia… Il Signore risponde con questa nostra storia che un po’ si è scritta da sola: noi siamo stati un po’ spettatori di noi stessi, in questi anni. Risponde a tante domande che sono di una profondità incredibile. Il Signore, però, risponde sempre molto chiaramente: siamo noi che amiamo filosofeggiare sulla vita, su chi l’ha creata e quindi, alla fine, ci confondiamo da soli volendo diventare un po’ padroni della vita e cercando di sfuggire dalla Croce che il Signore ci dona. In realtà, questa Croce – se la vivi con Cristo – non è brutta come sembra. Se ti fidi di lui, scopri che in questo fuoco, in questa Croce non bruci e che nel dolore c’è la pace e nella morte c’è la gioia. Quando vedevo Chiara che stava per morire ero ovviamente molto scosso. Quindi, ho preso coraggio e poche ore prima – era verso le otto del mattino, Chiara è morta a mezzogiorno – gliel’ho chiesto. Le ho detto: “Chiara, amore mio, ma questa Croce è veramente dolce, come dice il Signore?”. Lei mi ha guardato, mi ha sorriso e con un filo di voce mi ha detto: “Sì, Enrico, è molto dolce”. Così, tutta la famiglia, noi non abbiamo visto morire Chiara serena: l’abbiamo vista morire felice, che è tutta un’altra cosa».

Ma cosa racconterà papa Enrico al figlio Francesco quando lui domanderà della mamma?  «Gli racconterò sicuramente – ha risposto ancora Enrico - di come è bello lasciarsi amare da Dio, perché se ti senti amato puoi fare tutto. Questa, secondo me, è l’essenza, la cosa più importante della vita: lasciarsi amare, per poi a nostra volta amare e morire felici. Questo è quello che gli racconterò. E gli racconterò che questo ha fatto mamma Chiara. Lei si è lasciata amare e, in un certo senso, mi sembra che stia amando un po’ tutto il mondo. La sento più viva oggi che prima. E poi, il fatto di averla vista morire felice per me è stata una sconfitta della morte. Oggi, so che c’è una cosa bellissima di là che ci aspetta».

Infastidito dal “profumo di santità” intorno a Chiara? «Sinceramente mi lascia abbastanza indifferente. Nel senso che Chiara e io avevamo fatto altre scelte, per la vita: avremmo desiderato tanto invecchiare insieme. Però, anche in questo momento della nostra storia vedo come Dio ogni giorno mi meravigli... Io sapevo che mia moglie era speciale: credo nella beatitudine, che una persona venga proclamata beata perché beato significa essere felici. Chiara e in parte anch'io abbiamo vissuto tutta questa storia con una grande gioia nel cuore, e questo mi faceva intuire delle cose grandi. Però, oggi sono meravigliato, perché mi sembrano molto più grandi di quello che io potessi pensare». Una meraviglia che fa il giro del mondo.

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